Una femminilità contemporanea e sensualmente consapevole che attinge dai ruggenti anni ’20. Epoca nella quale un ponte virtuale univa le donne europee e statunitense, a collegarle una contagiosa gioia di vivere, un desiderio di emancipazione, di ammiccante erotismo, di eccentricità. Tutto questo si esprimeva nella musica, nel ballo, nell’arte e nel modo di vestire, ne sono esempio il charleston, i lustrini, i capelli corti, le opere di Tamara de Lempicka e le parole di Elinor Glyn. Queste le atmosfere della collezione di Gianluca Saitto che usa colori vivaci ed esuberanti, stampe che richiamano i quadri di Tamara, linee che coniugano sensualità magnetica e androgina eleganza creando intriganti contrasti.
Per presentare le sue ultime creazioni ha scelto l’opulente e aristocratico Palazzo Bagatti Valsecchi per il quale ha creato le nuove uniformi del personale e ha brindato con i suoi ospiti con calici della cantina salentina Vestrére.
A contemporary, sensually conscious femininity that draws from the Roaring ’20s. An era in which a virtual bridge united European and American women, connecting them with a contagious joie de vivre, a desire for emancipation, winking eroticism, eccentricity. All this was expressed in music, dance, art and the way of dressing, examples of which are the hi-hat, sequins, short hair, the works of Tamara de Lempicka and the words of Elinor Glyn. These are the atmospheres of Gianluca Saitto’s collection, which uses bright and exuberant colors, prints that recall Tamara’s paintings, lines that combine magnetic sensuality and androgynous elegance, creating intriguing contrasts. To present his latest creations, Gianluca chose the opulent and aristocratic Palazzo Bagatti Valsecchi, he also created the new staff uniforms for it and he toasted with his guests with glasses from the Salento winery Vestrére.
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